Il primo weekend di dicembre ho partecipato ad una degustazione favolosa, dedicata ai vini dolci, vini passiti, vini muffati e eiswein. E’ stata organizzata dall’AIS (Associazione italiana Sommelier) e si è tenuta (con altre degustazioni dedicate ad altri tipi di vino) in occasione del Desco, ospitato nel bel palazzo del Real Collegio di Lucca.
E’ una bellissima manifestazione per chi è appassionato di enogastronomia, che dura ben 4 weekend, tra fine novembre e inizio dicembre. Si può camminare sotto il loggiato tra banchi golosi che espongono i prodotti locali (in particolare della lucchesia) come pane, formaggio, vino, miele, pasta fresca, salumi, olio novello. Si possono gustare panini farciti, porchetta, necci, biscottini al miele, assaggini di formaggi, prosciutti e salami, marmellate ecc. Anche Slow Food organizza eventi interessanti, come ad esempio le “fagioliadi” ed eventi dedicati ai bambini.
La degustazione è iniziata alle 11. Abbiamo avuto molta fortuna, perché a condurla è stato un ottimo sommelier nonché delegato dell’AIS di Lucca, Leonardo Taddei. Ecco i vini in degustazione:
- Moscato rosa Doc, 2010 (vendemmia tardiva del moscato rosa, tipico vitigno trentino)
- Eiswein, 2009 (o “vino di ghiaccio”, Austria)
- Torcolato Doc, 2008 (il vino passito da uva vespaiola, tipico vitigno veneto)
- Sauternes Chateau Guiraud 2001 (il celebre vino muffato francese)
- Vin Santo Doc del Chianti, 2005 (il classico vino passito toscano)
- Moscadello di Montalcino, 1999 (vendemmia tardiva del moscadello)
- Vin de Paille, 2002 (vino passito liquoroso francese)
- Aleatico dell’Elba Docg, 2011 (vino passito, che dovrebbe diventare un classico toscano!)
I vini dolci assaggiati al Desco di Lucca
Ci vorrebbero anni per avere la possibilità di provare tutte queste tipologie di vino dolce, senza contare che ogni bottiglia è un piccolo investimento. La possibilità di assaggiare ognuno di questi vini e ancor più di capirli è stata quindi un’esperienza unica ed entusiasmante.
I vini dolci sono prodotti seguendo diversi metodi, che variano soprattutto in base alla zona di produzione. Ciò che li accomuna è lo scopo, ovvero la realizzazione di una concentrazione degli zuccheri negli acini dell’uva. L’appassimento delle uve è uno dei metodi più utilizzati e diversi sono i sistemi di appassimento (ad es. sui graticci, ma anche in pianta).
Ci sono poi i vini dolci ottenuti con una posticipazione della vendemmia dell’uva. I vini dolci muffati sono prodotti invece a partire da uve attaccate da un tipo speciale di muffa, detta “muffa nobile“, che intacca gli acini dell’uva e permette la concentrazione di zuccheri e aromi. Infine nei paesi più freddi come Germania, Austria o Canada si producono gli Icewine, ottenuti da uve congelate, vendemmiate con temperature sottozero.
Fare un vino dolce può essere semplice. Fare un vino dolce equilibrato, in cui freschezza, acidità e sapidità facciano da contrappeso alla dolcezza, è un’arte che i pochi posseggono.
Seppure mi siano piaciuti tutti, i miei preferiti sono stati due: il Vin de Paille (o vino di paglia), prodotto nella zona Jura, nell’est della Francia al confine con la Svizzera, e l’Aleatico dell’Elba, di cui sono una grande estimatrice. Sono entrambi vini dolci e secchi, in cui la dolcezza non stucca perché le si accosta una nota secca e asciutta, creando in bocca un buon equilibrio.
Chi l’ha detto che l’inverno con le sue giornate buie e fredde debba essere sconsolante? Il prossimo anno io andrò nuovamente a consolarmi al Desco…