L’acquacotta di Moggiona è una variazione della più conosciuta acquacotta maremmana. E’ una delle zuppe toscane più conosciute, anche se la ricetta dell’acquacotta di Moggiona è un pochino meno diffusa. Anche per questo colgo l’occasione per raccontarvi qualcosa su questa zuppa toscana e sul luogo da cui proviene.
L’acquacotta di Moggiona
Originariamente preparata nei boschi dai boscaioli, l’acquacotta di Moggiona viene dall’omonimo paese del Casentino, vicino Arezzo. Ci troviamo nella Toscana interna e Moggiona è a un’altitudine di 700 metri, circondata da boschi, i luoghi dove i boscaioli si preparavano la loro acquacotta. Moggiona era il paese dei bigonai, coloro che facevano le bigonce, ovvero quei contenitori di legno con cui si trasportava l’uva dalle vigne alla cantina.
Nei boschi intorno a Moggiona faceva freddo, la fame arrivava prepotente e se qualcuno portava assieme al pane raffermo e qualche pomodoro anche un pezzo di salsiccia e di formaggio, il pasto diventava qualcosa di più di un nutrimento, ovvero un piacere. E’ così che nasce l’acquacotta di Moggiona, che i boscaioli preparavano nel bosco con i pochi ingredienti a disposizione.
La ricetta dell’acquacotta
L’acquacotta appartiene alla cucina povera toscana, ed infatti si compone di pochi ingredienti. D’altronde anche dal nome che porta, l’acquacotta dà l’idea di una zuppa frugale e veloce. Tra i pochi ingredienti c’è il pane raffermo, che non può mancare, come del resto accade in altre ricette toscane tipiche come la zuppa toscana di cavolo nero, la ribollita, la pappa al pomodoro o la panzanella. Al pane si aggiungono pomodori e del buon olio d’oliva. In Maremma si aggiunge l’uovo invece delle salsicce.
La ricetta dell’acquacotta prevede l’aggiunta di uovo, come in Maremma, o di salsicce, che danno sostanza e nutrimento a questa zuppa semplice. Se oggi si vuole mangiare l’acquacotta in un’osteria toscana, ci arriva una bella ciotola di zuppa con un uovo a coronamento della stessa, che è l’acquacotta del grossetano. Eppure in altri tempi non era proprio così. Considerando le famiglie numerose di un tempo e le diverse condizioni economiche, non tutti potevano ricevere una porzione di acquacotta con un uovo o una salsiccia. Ed è così che l’uovo veniva sbattutto nella zuppa e la salsiccia fatta a fettine, in modo che tutti potessero averne un poco.
CONSIGLIO: Al posto dei pomodori freschi, che non crescono tutto l’anno, si possono utilizzare i pomodori pelati. Il pane raffermo va tagliato a fettine e quindi non dovrebbe esser più vecchio di 4-5 giorni.
La ricetta dell’acquacotta di Moggiona l’ho trovata su uno dei diari di Slow Food Toscana, che si cura di recuperare le ricette meno conosciute della cucina regionale.
Acquacotta di Moggiona
Ingredienti
- 5 cucchiai olio extravergine
- 250 g cipolle rosse tritate grossolanamente
- 3 salsicce
- 400 g pomodori pelati o pomodori freschi maturi
- 1 pizzico di peperoncino
- Sale
- 250 g pane raffermo
- 100 g pecorino romano grattugiato
Preparazione
- In una padella larga scaldare l'olio e su fiamma media rosolare le cipolle per 15 minuti.
- Nel frattempo incidere le salsicce in verticale con un taglio profondo e cuocerle in una padellina ben calda su entrambi i lati. Farle intiepidire e poi tagliarle a fettine sottili.
- Accendere il forno a 220°. Aggiungere alle cipolle i pomodori pelati un po' schiacciati, il peperoncino e le salsicce a fettine. Mescolare bene il sugo e lasciarlo insaporire su fiamma bassa per una decina di minuti.
- Tagliare il pane a fette sottili e disporne la metà in una teglia bassa da forno. Versare sopra il pane metà del sugo e spolverizzare con 1/3 di pecorino. Distribuirvi il resto del pane, del sugo e spolverizzare l'ultimo strato col resto del pecorino.
- Infornare l'acquacotta di Moggiona per 10-15 minuti, fino a che il formaggio si sarà sciolto bene.
- Servire l'acquacotta di Moggiona ben calda.
Patrizia
Queste ricette di un tempo passato, mi piacciono da morire. Ingredienti semplici, cotture non complicate, piatti sempre attuali.
Francesca
Buongiorno Patrizia! Sì, è stato proprio questo pensiero a farmi scoprire questa acquacotta. Grazie!