Un hamburger slow è un piatto che si contrappone al fast food, di cui l’hamburger è un po’ il simbolo, quello delle grandi catene americane insinuatesi in ogni angolo del globo. Ma in fondo l’hamburger non è che un panino, solo che invece del classico prosciutto e formaggio c’è il ricarico all’americana: una bella svizzera (come si chiama qui) con salse, formaggio e verdure.
L’hamburger slow o slowburger
Nessuno ha detto che – di per sé – l’hamburger sia un tipo di panino malsano, né che debba essere mangiato senza scegliere con cura ingredienti di qualità. Se il concetto di fast food è legato, tra l’altro, ai concetti di consumismo, vita frenetica, scarsa qualità, quella “a buon mercato”, l’hamburger slow casalingo è quello preparato con ingredienti di qualità. Per me è un tipo di comfort food: quello che ti mangi in pace dopo una giornataccia, poco elaborato, che ti dà soddisfazione e gusto, con cui ti riconcili col mondo (o almeno ci provi). E i tempi di preparazione sono quelli di una semplice pasta al pomodoro.
La differenza la fanno gli ingredienti di base. All’estero ho visto dei ristoranti specializzati in hamburger, quindi nient’altro che in panini, ma poco fast e molto slow. Sono ristoranti in cui il panino non te lo tirano dietro a 1 euro, ma te lo fanno pagare bene. Spesso le salse, fondamentali in ogni tipo di hambuger, le fa il cuoco. Leggevo qualche ingrediente: carne super scelta di non so che mucca speciale, aragosta, formaggio particolare ecc.
Negli ultimi anni sono sorti ristoranti specializzati in hamburger gourmet, un po’ come per le pizze, di nuovo gourmet (ma cosa ha questa parola gourmet di così attraente?). Ne ho provati alcuni: hamburger con abbinamenti di sapore spesso interessanti e fatti (quasi) tutti dal ristorante stesso, dal pane alle salse. Vale l’esperienza, eppure io rimango affezionata all’haburger slow che posso prepararmi a casa quando volgio e con una spesa molto inferiore.
Chiariamo che io non mi sono messa a fare il ketchup o la maionese o la senape… per due panini non ne vale la pena. Se aprissi un ristorante gourmet di hamburger il discorso sarebbe diverso. 😉
Gli hamburger fatti in casa ho iniziato a prepararli in Germania, dopo qualche anno, quando mi venne una sorta di rigetto non solo per la cucina tradizionale tedesca (buona, ma un po’ monotona e troppo grassa) e della mensa universitaria, ma anche delle montagne di cibo pronto e semi-pronto che vedevo ogni settimana al supermercato. Il culmine arrivò una sera, quando mi toccò provare (non mi tirai indietro, ma rimasi a un boccone deglutito a fatica) un hamburger preconfezionato dal banco frigo. Da allora mi dissi che un hamburger me lo potevo fare benissimo a casa.
Perché si chiama Hamburger
Visti i miei precedenti teutonici, non so se sapete che un “Hamburger” è l’abitante di Amburgo. E’ come dire in Toscana “fiorentino” o “livornese”. Agli americani piacque molto l'”Hamburger Bulette” (polpetta) che i tedeschi emigranti portarono in America. Con una serie di semplificazioni linguistiche (Hamburger Bulette – Hamburger – Burger) siamo arrivati all’Hamburger che conosciamo oggi.
Questo è l’hamburger che preparo più spesso a casa. La differenza la fa anzitutto il pane: se potete, evitate quelli morbidissimi e quasi eterni che trovate vicino ai cracker, e prendete quelli di un panificio (quelli li si riconosce dalla “grana” della mollica, ovvero dai buchi irregolari)… sentirete la differenza! Poi c’è carne e carne: visto dove vivo e la qualità della carne che si può comprare in Toscana, la chianina mi sembra in assoluto la migliore. Per il resto, altro che sottiletta: la scamorza affumicata ci sta da favola insieme alla senape.
Comfort food: l'hamburger slow
Ingredienti
- 2 panini col sesamo
- 2 hamburger di chianina o altra carne di qualità
- 4-6 fette di scamorza affumicata sottili
- 1 pomodoro medio a fette sottili
- 2 cetrioli medi in agrodolce a fette sottili
- 2 foglie grandi di insalata tipo lattuga o altro
- Ketchup
- Maionese
- Senape francese "all'antica" quella coi semini bianchi e neri
- Sale e pepe nero
Preparazione
- Riscaldare una gratella su fuoco medio. Nel frattempo schiacciare un poco l'hamburger (aiutandosi ad esempio col fondo di un piatto grande), salarlo e peparlo a piacere, poi cuocerlo sulla gratella unta con un filo d'olio di oliva, fino al grado di cottura desiderato (io consiglio medio/rosa).
- Mentre cuoce l'hamburger, tagliare a metà il panino e tostarlo per 2-3 minuti su una griglia elettrica (o in una padella a fuoco vivace).
- Distribuire su entrambe le metà del panino il ketchup e la maionese. Poi porre su una delle metà la foglia di insalata, qualche fettina di pomodoro e di cetriolo, una fetta di scamorza e la senape.
- Aggiungere l'hamburger cotto sopra la fetta di scamorza, coprirlo con l'altra fetta di scamorza, qualche fettina di pomodoro e cetriolo e chiudere con l'altra metà del panino.
Francesca Fantoni
Ciao Fabio, mi fa piacere che ti sia piaciuta la breve storia e dell'hamburger e questo in particolare. A presto!
Fabio Piedimonte
Ciao,
grazie a te ho scoperto interessanti informazioni sugli hamburger, compresa l'origine della parola.
Grazie per aver partecipato al nostro contest con questa buona, interessante ed insolita ricetta!
Fabio de La cucina delle streghe
Francesca Fantoni
Ma prego! 🙂
Anonimo
oggi pranzo fastfood casalingo¡¡grazie x il consiglio¡