La cucina toscana è fatta, soprattutto, di piatti poveri. Le seppie con le bietole o seppie in zimino sono un piatto della costa, soprattutto della provincia di Pisa e Livorno, ma anche della costa ligure. La cucina toscana parte dai prodotti contadini e dal pesce povero, pensate al cacciucco alla livornese, che nasce dai pesci meno pregiati della pesca che ogni giorno rimanevano sui banchi dei pescatori e che, ovviamente, non venivano buttati. Non è scontato mangiare a Livorno un cacciucco “come una volta”: nelle versioni moderne ci mettono anche pesci e crostacei, ne ho mangiato uno (squisito) in cui c’erano le cicale.
Con questo post The Black Fig entra nel primo numero a tre cifre (100!)… sarà probabilmente perché tra pochi giorni festeggio un piccolo anniversario, quello del blog, online da quasi un anno. Dunque il prossimo weekend sarà un po’ speciale, anche perché lo trascorrerò in una delle mie città preferite, Torino, per cui – se ancora non lo sapete, leggete i miei Fuori porta – ho un debole. Uno dei motivi per cui andrò a Torino è un evento dedicato al cioccolato in quella che probabilmente ne è la capitale. Non che in Toscana ce la caviamo peggio, con la cosiddetta Chocolate Valley, ma sono anni che Cioccola-Tò mi incuriosisce e mi sono organizzata per andare ad scoprire quel che c’è tra i banchi di piazza San Carlo. Aspettatevi un bel reportage e seguitemi su Facebook.
La semplice preparazione delle seppie con le bietole
La preparazione di questo piatto è molto semplice: un soffritto di sedano, carote, cipolla, poi le seppie e le bietole. Io ci aggiungo anche qualche cucchiaio di pomodoro, così viene fuori uno squisito intingolo. E’ un piatto classico per la scarpetta e può diventare un piatto unico se si accompagna con fette di pane abbrustolite o con la polenta. Importante è scegliere seppie fresche, di quelle grosse e nostrane. Evitate quelle surgelate provenienti dall’oceano indiano e simili: non sono la stessa cosa, e il gusto ci rimette.
- 1 cipolla bianca, tritata
- 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
- 800 g seppie pulite, tagliate ad anelli
- 600 g bietole, tagliate a strisce
- 3 cucchiai di passata di pomodoro
- Sale
- Pepe nero macinato fresco
- In una pentola capiente, scaldare l'olio su fiamma media, poi aggiungere la cipolla tritata e fare cuocere per ca. 4 minuti.
- Aggiungere le seppie, mescolare e salare. Farle cuocere per una ventina di minuti, fino a che le seppie non si saranno intenerite.
- Aggiungere le bietole ed il pomodoro, e lasciare cuocere per altri 15-20 minuti, fino a che le bietole non saranno tenere.
- Servire le seppie con le bietole calde, con una spolverata di pepe nero e del pane toscano.
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Francesco grazie mille per questa precisazione linguistica, molto interessante. Probabilmente tutto ciò ha qualcosa a che fare anche con gli influssi della cultura islamica sulla costa tirrenica che ci furono soprattutto a partire dall'anno 1000. Grazie!
La congettura su "zimino" mi sembra corretta, non so in arabo, ma in turco "zemin" vuol dire semplicemente "umido": seppie in umido. Tenete presente che "cacciucco" deriva dal turco "kuçuk"(pronunciato cuciuc), piccolo: il piatto veniva fatto coi pescetti.
Grazie a te, Marina cara. Mangiando uno dei pezzi di cioccolato penserò a te 😉
Chissà, magari ci incrociamo! Ciao!
Scopro oggi il significato di zimino e scopro oggi una ricetta semplice ma nelle mie corde: seppie e bietole due ingredienti che amo particolarmente. Non posso non dirti grazie!!!
PS: buona cioccolaTò 🙂