L’ospitalità può essere qualcosa di piacevolmente coinvolgente o un cappio soffocante, che porta all’esasperazione. Raramente mi sono trovata in una delle due situazioni e sto parlando dal punto di vista di chi viene invitato. Normalmente prevale una situazione in cui la visita ha il suo corso, senza picchi né speciali né terribili. Non sono una di quelle ospiti che, come il pesce, ad un certo momento puzza: so quando è l’ora di prendere commiato. Se non fosse per l’usanza di fermarsi sull’uscio di casa a parlare per altri 10 (ma anche 30) minuti. Usanza che non è esclusiva dell’Italia, ma diffusa anche all’estero…. non ne sono scampata nemmeno durante i miei anni in Germania.
In realtà ci siamo già salutati, alzati da tavola o dal divano, messi d’accordo che ci vedremo il prossimo mercoledì. MA sull’uscio arriva quella persona che dice quel qualcosa e riparte una conversazione più o meno (spesso poco) seria e che crea una reazione a catena. In questo caso io sono lo zombie che si tiene in piedi a fatica, soprattutto se la visita è di sera. Quella che sorride stanca e cerca di conversare allegramente (per abbozzare il discorso). In realtà sogna casa e conta i passi da fare per poter atterrare sul letto/divano.
Ho già avuto occasione di raccontare della mia ultima visita toccata e fuga nel Monferrato e delle fondamentali attività per il mio benessere con le quali ho occupato le giornate (cibo, vino, buoni vecchi amici). Non manca mai, in queste occasioni, di andare a trovare una famiglia piemontese con 4 (5?) figli maschi (che si assomigliano tanto). Assaggiamo la barbera e concludiamo col moscato. Mentre la mamma rimesta in cucina e dà ordini ai bimbi, loro arrivano uno dopo l’altro con un vassoio: prosciutto e melone, formaggio, grissini (molto pericolosi), panini e soprattuto crostini con creme diverse, tutte fatte in casa e squisite. Quest’anno ho chiesto alla giovane signora come prepara la crema che preferisco, quella alle melanzane. Questa è la mia versione della crema di melanzane con noci (ottima anche con nocciole tostate!), nella quale non possono mancare le (molte) erbe aromatiche. Perfetta per crostini da aperitivo, funziona ottimamente anche per farcire crepes, involtini ecc., e ha dalla sua parte la velocità con cui è pronta ed il poter essere trasformata in conserva, per averla sempre a disposizione.
In realtà ci siamo già salutati, alzati da tavola o dal divano, messi d’accordo che ci vedremo il prossimo mercoledì. MA sull’uscio arriva quella persona che dice quel qualcosa e riparte una conversazione più o meno (spesso poco) seria e che crea una reazione a catena. In questo caso io sono lo zombie che si tiene in piedi a fatica, soprattutto se la visita è di sera. Quella che sorride stanca e cerca di conversare allegramente (per abbozzare il discorso). In realtà sogna casa e conta i passi da fare per poter atterrare sul letto/divano.
Ho già avuto occasione di raccontare della mia ultima visita toccata e fuga nel Monferrato e delle fondamentali attività per il mio benessere con le quali ho occupato le giornate (cibo, vino, buoni vecchi amici). Non manca mai, in queste occasioni, di andare a trovare una famiglia piemontese con 4 (5?) figli maschi (che si assomigliano tanto). Assaggiamo la barbera e concludiamo col moscato. Mentre la mamma rimesta in cucina e dà ordini ai bimbi, loro arrivano uno dopo l’altro con un vassoio: prosciutto e melone, formaggio, grissini (molto pericolosi), panini e soprattuto crostini con creme diverse, tutte fatte in casa e squisite. Quest’anno ho chiesto alla giovane signora come prepara la crema che preferisco, quella alle melanzane. Questa è la mia versione della crema di melanzane con noci (ottima anche con nocciole tostate!), nella quale non possono mancare le (molte) erbe aromatiche. Perfetta per crostini da aperitivo, funziona ottimamente anche per farcire crepes, involtini ecc., e ha dalla sua parte la velocità con cui è pronta ed il poter essere trasformata in conserva, per averla sempre a disposizione.
Crema veloce di melanzane e noci
Le dosi bastano a rienpire 4 vasetti piccoli.
Ingredienti
- 6 cucchiai d'olio extravergine di oliva
- 1 melanzana viola media
- 1 a glio sbucciato
- Qualche rametto di erbe aromatiche ad esempio timo, menta
- Sale
- Pepe nero
- 20 g parmigiano grattuggiato
- 60 g noci sgusciate
Preparazione
- Sbucciare la melanzana, tagliarla a cubetti. In una capiente padella, scaldare l'olio, aggiungere l'aglio fatto a pezzettini, le melanzane e le erbe. Salare, pepare e cuocere a fuoco medio-basso per ca. 15 minuti o fino a che non si infili facilmente una forchetta in un cubetto di melanzana.
- Togliere i rametti di timo e di menta dalle melanzane. Versare i cubetti di melanzana nel robot da cucina, aggiungere il parmigiano e tritarli per pochi secondi. Aggiungere le noci e tritare ancora per qualche secondo. A vostro piacere, tritando più a lungo si otterrà una crema di melanzane più fine oppure, come io la preferisco, lavorandola per pochi secondi si sentirà di più la consistenza delle noci e della verdura.
Note
- Se si vuole, si può mettere la crema di melanzane in vasetti e bollirli per farne una conserva. Così si mantengono per mesi e sono sempre a portata di mano.
Francesca Fantoni
Cara Alice, il piacere è mio! Grazie per i complimenti e per il tuo blog! A presto!
panelibrietnuvole
Ciao Francesca! Ho trovato per caso il tuo blog e ho scoperto che mi piace molto! Mi piacciono il tuo modo di scrivere e le ricette che proponi, e trovo che abbiamo molte cose in comune. A partire dal fatto che anche nella situazione che hai descritto crollo dal sonno e ciondolo da tutte le parti, mentre mi auguro che la conversazione arrivi ad un punto morto per poter finalmente andare a dormire! 🙂
Da questo momento ti seguirò… Piacere di averti conosciuto!
Alice